Tutti i capi presenti nella mandria sono dotati di un ricevitore GPS in grado di comunicare, a intervalli di tempo prestabiliti, la posizione di ciascun animale a un’antenna. Questa la riceve e la trasmette in tempo reale, tramite la rete GSM, ai server della società che ha fornito l’attrezzatura.
In questo modo, l’allevatore e i ricercatori possono verificare in ogni momento la posizione di ogni bovino e controllarne gli spostamenti. Il sistema consente di definire un recinto virtuale che gli animali non devono superare e avvisa l’allevatore in caso di sconfinamenti. Se i risultati confermeranno le aspettative, gli allevamenti di montagna avranno a disposizione uno strumento dal costo relativamente contenuto (circa 120 euro per capo) per ridurre il rischio di perdere gli animali o di sconfinare su terreni altrui. Inoltre il sistema potrà essere utilizzato per dimostrare al consumatore che la carne acquistata proviene da animali effettivamente allevati al pascolo e, una volta incrociati i dati di posizione e una mappa dei tipi di vegetazione pastorale, informandolo anche su quali foraggi hanno costituito la sua dieta.
Già utilizzato in alcune realtà svizzere e tedesche, il sistema è impiegato per la prima volta in Italia, in condizioni particolarmente difficili a causa della presenza di pareti rocciose e della vegetazione arbustiva che si intende controllare con il pascolamento (principalmente rododendro e ontano verde).
Oltre alla posizione degli animali, il sistema può essere dotato di sensori per il rilievo del battito cardiaco, inviando un segnale di allarme al superamento di determinati valori. In questo modo, l’allevatore sarà informato tempestivamente della presenza di elementi di disturbo quali i predatori, su eventi meteorologici impattanti (es. grandine) o su incidenti che necessitano di un immediato intervento.
La posizione dei capi dotati del ricevitore GPS consentirà ai ricercatori di calcolare con precisione il carico animale in ciascuna porzione dell’alpeggio e di redigere mappe di distribuzione del carico, utilizzabili per valutare l’impatto del pascolamento.
Su sei capi è stato inoltre posizionato un secondo ricevitore GPS, acquistato sui fondi del progetto, grazie al quale sarà possibile valutare le prestazioni del sistema.
L’attività è stata avviata grazie a Società Agricola Montana, azienda che mette a disposizione i pascoli e gli animali nel sito “Val Vogna”, e che si è resa disponibile a condividere le risorse hardware e software, sfruttando le sinergie con il progetto H2020 Super-G “Developing sustainable permanent grassland systems and policies”, finanziato dalla Commissione Europea.