Le ricerche avranno come scenario quattro territori - nei Comuni di Almese (Torino), Sampeyre (Cuneo), Riva Valdobbia (Vercelli) e Macomer (Nuoro) - rappresentativi di situazioni ambientali ampiamente riscontrabili in Italia:
- aree agro-pastorali della bassa montagna alpina (Almese, altitudine media 600 m s.l.m.);
- aree agro-silvo-pastorali delle montagne alpine di media altitudine (Sampeyre, 1.200 m s.l.m.);
- aree silvo-pastorali della fascia subalpina (Riva Valdobbia, 1.400-2.200 m s.l.m.);
- aree silvo-pastorali delle basse montagne del Mediterraneo (Macomer, 600-700 m s.l.m.).
Per ogni territorio saranno realizzate e confrontate diverse modalità di pascolamento a basso costo e in piena armonia con l’ambiente, attuate con bovini delle razze Highland e Sarda, scelte per l’elevata rusticità e adattabilità all’alimentazione con foraggi molto poveri e specie legnose il cui apporto nutrizionale è di scarsa qualità. In particolare, la gestione del pascolamento praticata dalle aziende che ospiteranno le attività del progetto sarà confrontata con una gestione innovativa che prevede il posizionamento strategico di abbeveratoi e distributori di integratori minerali per attirare i bovini in zone normalmente non frequentate. Per comprendere gli effetti della gestione attiva sulla biodiversità, saranno analizzate anche situazioni di completo abbandono e, quando possibile, situazioni in cui il processo di ripristino ambientale è già stato raggiunto.
Le sperimentazioni permetteranno di valutare se il pascolamento favorisce il recupero e il riutilizzo di terreni che altrimenti sarebbero inutilizzati per la presenza di alberi e arbusti.